Un giorno, un nonno e suo nipote si fermano a guardare il tramontare del sole…
In quel mentre, il bimbo chiede al nonno, un saggio capo Cherokee:
Nonno, perché gli uomini combattono?
Il vecchio, con voce calma, gli risponde:
Ogni uomo, prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.
Quali lupi nonno?
Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.
Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere tra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine il vecchio, che aveva dentro di sé la saggezza del tempo, riprese con il suo tono calmo.
Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, menzogna ed egoismo.
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
E l’altro?
L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
E quale lupo vince?
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti:
Quello che nutri di più.
Favola Cherokee
Abbi cura di nutrire la parte migliore di Te

Disegno di Sara Cherubino, in arte…
…Cherry’S
Mi chiamo Sara Cherubino e sono nata nel 1991 a Genova.
Fin da bambina ho sempre avuto il vizio di innamorarmi di tutto ciò che era arte. Amavo moltissimo la musica, ballare e disegnare, tant’è vero che ho frequentato il liceo artistico, sono stata ballerina amatoriale per molti anni e dopo la laurea in Architettura ed Ingegneria edile, sono diventata Architetto.
Attualmente sto sperimentando il lavoro da insegnante di Storia dell’Arte ma ho intenzione di far diventare Cherry’S la mia principale attività lavorativa.
Cherry’S nasce a Giugno 2015, quando ancora non avevo idea che si sarebbe chiamata così e che molti/molte l’avrebbero amata. In quel periodo avevo deciso di cominciare un percorso psicoterapico dopo tre anni di anoressia che mi avevano debilitata completamente.
Durante le sedute di psicoterapia spesso capitava che io dovessi spiegare quali fossero le mie sensazioni e sinceramente non trovavo mai le parole adatte.
Un pomeriggio di Giugno, mentre preparavo l’esame di Storia dell’Architettura, tra il caldo, il disagio e la voglia di lanciare il libro dalla finestra, mi viene un’illuminazione. Un’ispirazione arrivata non so davvero da dove. Completamente improvvisa. Ho cercato subito il primo supporto su cui disegnare questa immagine ed ecco che presero vita i miei primi due omini stilizzati.
Rappresentavano in maniera così perfetta il mio stato d’animo che didascalie, testi e parole sarebbero stati di troppo. Poche linee, con solo gli occhi come strumento espressivo che spesso erano gli unici ad essere colorati.
La semplicità, il minimalismo.
Un sentimento ha tante sfumature ma per me non aveva bisogno di fronzoli.
Da quel momento quasi tutto il mio percorso di ripresa dalla malattia venne accompagnato dai miei disegni. In molti mi dicevano che avrei dovuto pubblicarli ma la paura di essere banale o di espormi così tanto, mi aveva sempre frenata.
Il 14 Agosto 2018 a Genova crolla il Ponte Morandi, e ne soffro immensamente. Come a Giugno 2015 arrivò un’ispirazione, non voluta, non cercata. Improvvisa, come un fendente inaspettato.
Ho creato loro, i miei uomini sui monconi del ponte sopra ad una montagna di cuori, e l’ho pubblicata.
Non mi aspettavo una risposta così esplosiva. Venne condivisa in lungo e in largo.
Così presi coraggio e finalmente a Settembre 2018 decisi di aprire la mia pagina prima su Facebook e poi successivamente dopo qualche tempo anche su Instagram condividendo i miei disegni già esistenti e creandone di nuovi.
Cherry’S è più che altro una pagina di disegni emotivi che inizialmente forse erano più drammatici e impegnativi e che col tempo oltre a migliorare sotto l’aspetto grafico, sono anche evoluti sotto l’aspetto comunicativo. Mi piace parlare d’amore, qualunque tipo di amore: quello perduto, quello perfetto ma soprattutto quello per se stessi.
Mi piace parlare e raccontare, tramite i miei disegni, di mindfulness e benessere psicologico condividendo tutti gli strumenti che ho scoperto fin ora per ritrovare il proprio equilibrio in modo che tutti/tutte possano avere degli spunti per prendersi cura di se stessi ritornando ad amarsi, accettandosi.
Il mio obiettivo principale è quello di far sapere a chi mi segue che non sono soli/ sole, che essere capiti/capite è fondamentale e che c’è chi può entrare in contatto con quelle emozioni, silenziosamente. Basta un disegno.
In fin dei conti il disegno è una delle lingue universali di comunicazione; non solo è capace di superare le barriere linguistiche ma supera soprattutto i muri auto costruiti nella nostra coscienza, arrivando alla parte più profonda di noi stessi, andando dritti al punto.
Ed è così che lavoro alle mie illustrazioni, colpendo sul vivo.
Devo ammettere che non è sempre facile avendo a che fare con uno stile ben impostato su delle regole grafiche minimali.
Ma questo è il gioco. E io mi diverto moltissimo!